Se siamo chiamati a testimoniare che Gesù è il Figlio e noi siamo fratelli, tiriamo le conseguenze da noi stessi. La missione siamo noi, non è roba da gente che parte.

La scoperta dopo il vuoto del fallimento della propria professionalità e della propria operatività, del perdono nel peccato e della fedeltà di Dio nella nostra infedeltà, sarà l’apice dell’esperienza di Pietro chiamato proprio lì ad essere pescatore di uomini lasciando le sue reti sulla riva. È l’apice della nostra esperienza di chiamati ad essere discepoli suoi, chiamata lì ascoltata e realizzata grazie alla Grazia di Dio.

Il vangelo di quest’oggi non è qualcosa di magico che viene presentato a noi dall’evangelista Marco. Il vangelo di oggi ci presenta quanto dovremmo essere noi e quanto non lo siamo.