Affiniamo il nostro palato, impariamo a cogliere la volontà del Padre, la sua giustizia nel nostro quotidiano e domandiamo la grazia di sapere vivere quello che cogliamo.
PG
21 febbraio 2021 Marco 1, 12-15
La speranza ci arriva da chi, rinunciando a tane e nidi sicuri, sceglie di camminare nel mezzo del conflitto per annunciarci la presenza di Dio.” Lidia Maggi
17 febbraio 2021 Matteo 6, 1-6.16-18
La quaresima non è orientata al venerdì santo, ma alla Pasqua di risurrezione. Per questo non è tempo di mortificazioni, ma di vivificazioni.
Alberto Maggi
16 febbraio 2021 Marco 8, 14-21
C’è un lievito da cui prendere le distanze: quello della sfiducia che genera la paura che inganna.
Antonio Savone
15 febbraio 2021 Marco 8, 11-13
Il Pane spezzato è il vero e unico segno che ci viene donato, perché è l’unico e vero segno significativo.
PG
14 febbraio 2021 Marco 1, 40-45
Proprio ciò che crediamo motivo di divisione
è invece possibilità di un abbraccio
che risana e riabilita.
Paolo Scquizzato
13 febbraio 2021 Marco 8, 1-10
Se dividi il tuo pane con timore, senza fiducia, senza audacia, il tuo pane ti mancherà…
Prova a dividerlo senza calcolo, senza risparmio
come figlio del padrone di tutte le messi del mondo…
Helder Camara
12 febbraio 2021 Marco 7, 31-37
La salvezza è una questione di tocchi, di dita che, torcendo la saliva, la fanno diventare balsamo.
Saliva e polvere: gli ingredienti più naturali per chi, con le mani, ha dimostrato di saperci fare.
Di saper rimettere mano alla sua creazione continuamente.
Marco Pozza
11 febbraio 2021 Marco 7, 24-30
Vorrei avere gli occhi
di tutti gli schiacciati,
dei cacciati dagli altri,
dei mai adeguati, dei
fraintesi e degli offesi,
dei privati di riposo,
dei morti d’indifferenza
o d’arroganza o fretta.
Vorrei avere quegli occhi
sbarrati e un po’ randagi,
farne quasi una bandiera,
la speranza di un riscatto;
non in un mondo a venire
ma nei giorni che cammino,
quelli che scappano di mano,
quelli che appena sfioriamo.
Domenico Carrara
10 febbraio 2021 Marco 7, 14-23
Non si vive con la logica del “sembrare”, ma dell’ “essere” perché con Dio non si può fare il doppio gioco.
Renato De Zan