2020

da | 1 Gennaio 2020 | Approfondimenti

Due zero due zero. Strani numeri che si ripetono e si rincorrono e ci rinchiudono.
Questo nostro tempo che cresce e insieme decade ci impone ritmi che facciamo fatica a definire umani. E arriviamo ad augurarci, per ciò che sta per ricominciare, una nuova battaglia … e che vinca il migliore.
Eppure si può starci anche in altro modo: occorre perdersi per ritrovarsi (viveva e proponeva Gesù). Uno strano augurio a chi vuole sempre guadagnarci qualcosa dal tempo, dagli altri, da Dio, …
Lucidamente però la prassi di Gesù possiamo considerarla, giusto per smettere di lamentarci sterilmente della situazione o voler tentare ancora una volta, per altri giorni, di costruirci sulle sole nostre forze e pretese.
Tra depressione ed esaltazione ci sono tante altri modi di esserci … proprio in situazione di crisi.
Il cardinale Jean Marie Lustiger scrisse già tempo fa:

“A generare l’universo scientifico, moderno e secolarizzato, è stato il mondo occidentale, nato dalla Parola biblica. Di conseguenza la crisi di questo mondo è una crisi di fede … La crisi del nostro secolo, nella misura in cui esso vive il trionfo dell’Occidente, è una crisi collettiva del cristianesimo stesso”. (“Abbiate il coraggio di credere”, Edizioni Paoline, 1987)

Certo, qualcuno ha già detto e scritto che occorre una nuova evangelizzazione, intesa per se stessi, mi permetto di precisare, in primo luogo. Ce lo diciamo da decenni ormai. E poi però ci ripetiamo da ancor più tempo facendo le stesse cose, le stesse scelte, le stesse metodologie. La crisi, questo nostro tempo è l’occasione per trovare altre modalità di Vita.

Con il nuovo anno non ci possiamo ostinare a lasciare che ogni cosa, soprattutto noi, decadiamo facilmente nella ripetizione. Ormai dovremmo avere imparato la lezione, da ripetenti.
Le immagini che ci facciamo del destino cambiano, possono cambiare, con il cambiare delle immagini che ci facciamo di noi e di Dio. Chi siamo davvero … è una bella ricerca che trasfigura l’esistenza.
Torniamo pure alle origini, al passato, per trovare la strada, da dove veniamo, da quale sorgente siamo sgorgati, e forse così ci verrà più facile comprendere dove stiamo andando.
Possiamo riscoprire anche così che Gesù con la sua incarnazione nel tempo non ha voluto affatto una religione, dato riconosciuto a vari livelli di studi teologici ormai. E quindi la sua proposta decaduta a rito o potere, o altre forme devozionali di dipendenza (tornando purtroppo così ad allontanare Dio dagli uomini) ci impedisce di far crescere, a Lui di generare, in noi una nuova umanità riconciliata, un nuovo essere figli in Dio e fratelli fra di noi.
Siamo fatti strani: nonostante la procedura attuale possa essere verificata come inutile, pure dannosa, per ciascuno di noi, per chi gli sta attorno … ci rimettiamo a farci male.
Nel 2020 potremo invece aver tempo per recuperare in modo più vero il dono di grazia che ci è dato in Cristo Gesù.
Non perdiamo occasione, evento, avvenimento, incontro, relazione, nel ritmo quotidiano che ci arriva addosso, di trovarci a casa, in Dio.
Non c’è situazione meteo, emotivamente umana, nella quale Lui sia assente. Ed è lì per aiutarci a guardarci con i suoi occhi, occhi che generano l’eterna nuova creativa meraviglia della Vita.
Che anno sarà?
Dentro ci troveremo di tutto, non vogliamo e possiamo buttar via niente, tutto sarà dono, presente.

Argomenti: Tempo | Vita
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