Isaia 52,7-10
Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce, insieme esultano, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sion. Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutte le nazioni; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
Come sono belli i piedi…
Il “Vangelo”, ossia l’annuncio del Bene che abita nella nostra vita deve raggiungerci in una forma familiare, formulato nella nostra lingua, che parla delle nostre cose, delle nostre relazioni, del nostro tempo, dei nostri affetti.
Un bene che abita altrove, non ci interessa, non è nostro.
Ugualmente, il Bene non esiste in confezioni da un chilo: non posso “prenderlo” o “darlo”. Esiste solo nella forma di un cuore che cerca il Bene, e perciò cerca di essere buono, cioè di dire il Bene e fare il Bene.
È la forma che prende nella umanità del Figlio di Dio, nel profeta di Nazaret di nome Gesù…
Infine, i “piedi”, di cui il Vangelo si vuole servire per diffondersi, sono anche i nostri…
Isaia 52,7-10
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Il messaggero, Arcabas
Arcabas, pseudonimo di Jean-Marie Pirot (1926 – 2018) considerato il “padre” dell’arte sacra nel ‘900