Il dono della benedizione

da | 14 Marzo 2023 | Spiritualità nel quotidiano

C’è bisogno di ricevere e donare “benedizione”,
perché diventa balsamo che tonifica il cuore
ed esplicita il bene che si coglie nell’altro
e che si porta nel proprio cuore.

Benedetto sia Dio…che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo” (Ef 1,3). Così s. Paolo inizia la lettera agli Efesini. Su di noi è scesa la benedizione del Padre e ha preso forma nella persona di Gesù che l’ha resa tangibile. Chi ha incontrato Gesù sulle strade della Palestina ha colto in lui un chiaro dono che rimanda al Padre dei cieli. Chi, anche oggi, lo incontra nella fede, coglie in lui la benedizione di Dio in nostro favore.

 Ne abbiamo bisogno

Abbiamo bisogno di sentirci benedetti, guardati con benevolenza, considerati degni di stima, accompagnati, rafforzati nella positività. In un mondo sempre più diviso e divisivo, soffriamo nel sentirci isolati, non considerati in ciò che realmente siamo, amati. Abbiamo bisogno di riscoprire modi antichi e di trovarne di nuovi per comunicarci benedizioni. È molto significativa la cerimonia ebraica del passaggio del ragazzo al vissuto adulto della comunità credente. Nel contesto della celebrazione il padre, a nome anche della madre, dice: “Figlio, qualsiasi cosa accadrà nella tua vita, sia che tu abbia successo o no, ricordati sempre quanto tua madre e io ti amiamo”. È una benedizione che conferma l’amore nel tempo.

 La parola sanante

Esprimere l’amore, nella molteplicità dei gesti, è fondamentale. La benedizione è dire-bene, esprimere l’affetto, la stima, il sostegno, l’augurio. La parola buona è fondamentale per ciascuno di noi: riceverla e dirla. Troppe volte siamo restii a esprimerla, perché la diamo per scontata; certamente è più facile accoglierla perché ci dona serenità. Al contrario, purtroppo, cadiamo sovente nell’opposto della benedizione: nella maledizione – il dire-male con la critica, la svalutazione… – che erode l’autostima e il sereno rapporto.
Diamo spazio a ciò che edifica, troviamo momenti e opportunità di scambio positivo, spargiamo benedizioni e godiamo nel riceverne. Impariamo ad augurare il bene a chi vediamo e incontriamo. Anche l’augurio è benedizione che allarga lo spazio della benevolenza e crea un sentire e relazioni positive. Non dimentichiamo che siamo fatti per amare ed essere amati, per ricevere e dare benedizioni.

 Confermati dal bene-dire

Henri Nouwen, teologo e scrittore di testi spirituali, racconta l’importanza di dare conferma del positivo che si coglie nelle persone. Esprimerlo significa donare benedizioni. Egli ha frequentato per anni le comunità di disabili e ne ha fondata una. Racconta due episodi che confermano questa verità. A una persona che gli chiedeva una benedizione speciale, le ha rivolto queste parole: «Janet, voglio che tu sappia che sei importante agli occhi di Dio. Il tuo bel sorriso, la tua gentilezza verso gli altri della comunità e tutte le cose buone che fai, ci mostrano che bella creatura sei. So che in questi giorni sei triste, ma voglio ricordarti chi sei: amata da Dio e da tutte le persone che sono qui con te”. Il suo largo sorriso – riconosce Nouwen – mi mostrò che aveva ricevuto la bene-dizione. Un giovane assistente alzò la mano e disse: “Voglio anch’io la benedizione”. E Nouwen: “John, è così bello che tu sia qui. La tua presenza è una gioia per tutti. Quando le cose sono difficili e la vita è pesante, ricordati sempre che tu sei amato di un amore infinito”. Il giovane lo guardò commosso e disse: “Grazie, grazie, grazie”. Quella sera, conclude Henri, compresi l’importanza dell’essere bene-detto, dire-bene a una persona».
La benedizione conferma la grande verità che siamo inseriti nell’amore del Padre celeste. E, anche per chi non crede, diventa messaggio positivo di attenzione, di conforto, di sprone, di rivelazione. Tutti abbiamo bisogno di dirci il bene che cogliamo e che sentiamo. Essere benedetti porta a benedire, si rafforzano così i legami umani e di fraternità. Pensiamo sempre al Benedetto, al Figlio amato del Padre, Gesù nostro fratello e Redentore. Guardiamo a lui, Risorto, che ha sparso e continua a spargere benedizioni su tutti.

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