Il grande tesoro della Chiesa è la parola di Dio. In essa trova tutto l’essenziale per riempire di significato l’esistenza delle persone. Nel Vangelo, in specifico, attinge direttamente a quanto Gesù ha detto e ha fatto. Lui è il vero punto di riferimento. Quanto è contenuto nella Scrittura converge su di Lui e in Lui trova compimento.
La gioia del Vangelo (Evangelii gaudium) è il titolo che Papa Francesco ha dato all’Esortazione apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale (24.11.2013). Il documento riassume il lavoro fatto dai Vescovi nel Sinodo sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana.
Il Papa dice una cosa molto bella: il Vangelo porta gioia. Purtroppo, molte persone pensano il contrario: che il Vangelo intristisca la vita, perché limita la libertà personale impedendo di fare ciò che si vuole. In realtà esso è fonte di novità assoluta che porta serenità e pace: dice che Dio ama l’uomo e lo vuole felice, di quella felicità che va oltre l’effimero e tocca la profondità della vita. Il “vi annuncio una grande gioia”, detto dall’angelo ai pastori alla nascita di Gesù, rimane vero anche oggi. I pastori sono ritornati dalla grotta pieni di gioia. E ogni persona che ha incontrato Gesù lungo le strade della Palestina, come oggi nella fede, è sempre stata riempita di gioia. Scrive il Papa: «La gioia del Vangelo riempie sempre il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù… Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (EG n. 1).
La gioia è per sua natura contagiosa: la persona gioiosa comunica serenità, porta una ventata di fiducia e di speranza. Senza scadere nell’ingenuità, fa vedere che la vita può essere vissuta nell’orizzonte dell’ottimismo. Il cristiano poi testimonia la sua contentezza che deriva dal sentirsi discepolo di Gesù Cristo. Si sente da lui amato, lo sente vicino nel quotidiano, si sente portato a imitarlo nel bene, desidera che altri lo possano conoscere e amare.
A differenza di chi si lascia condizionare da certa mentalità, che riduce tutto al materiale, chi crede in Cristo tiene aperto l’orizzonte della dimensione spirituale e nel Vangelo trova una sorgente inesauribile di valori portanti. Non si accontenta però di aver trovato ‘il tesoro’ e di tenerlo per sé. Da qui la spinta a comunicare il Vangelo. Egli diventa evangelizzatore con la parola e con il modo sereno di affrontare la quotidianità. Si propone di stabilire legami positivi con le persone, soprattutto con quelle che vivono momenti e situazioni difficili. Traduce così il Vangelo in “buona notizia” che porta gioia per sé e per gli altri.