Le stelle raccontano

da | 5 Agosto 2022 | Spiritualità nel quotidiano

La bellezza del firmamento incanta da sempre.
Guardiamo le stelle come sentinelle
che vigilano e ci proteggono nella notte,
ma soprattutto ci rimandano alla dimensione dell’infinito,
al mistero che da sempre ci avvolge.

L’astronauta Roberto Vittori racconta che in una delle sue missioni spaziali ha potuto fotografare un cielo stellato davvero incredibile: «Mi mettevo in un angolo buio della navicella, spegnevo le luci esterne e contemplavo quello spettacolo incredibile. Sentivo il bisogno di catturare quella bellezza». È l’esperienza che cerchiamo di vivere anche noi in qualche notte stellata: sdraiati sull’erba o affacciati alla finestra con gli occhi fissi al cielo affascinati dal luccichio che lo riempie. Miriadi di punti luminosi sparsi, occhi che ci scrutano, alcuni tenui altri più vivi, la maggioranza sparsi, alcuni riuniti in configurazioni. Sentiamo la nostra terra e la nostra vita avvolte da questo manto di abbellimento luminoso che ha il sapore di protezione.

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Richiamo di cielo

Nel cielo stellato cogliamo il senso dell’infinito e il richiamo al mistero. Sorge l’interrogativo su come il tutto dell’universo si sia formato, chi possa averlo plasmato con una geometria ben precisa e un’armonia impressionante. Viene spontaneo il riferimento al salmo 147 che, in tono poetico e credente, afferma: «Egli (Dio) conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome» (v.4). Sono creature sue, da lui ben conosciute.
Siamo grati alla scienza astronomica che ha raggiunto traguardi ambiziosi nel rintracciare segni e indizi che gettano luce su come è iniziata e si è sviluppata la storia dell’universo. Nel contempo essa è consapevole dei suoi limiti: si rende conto che ogni risposta trovata porta a nuove domande. In realtà il manto stellare che ci avvolge è molto più profondo di quello che appare e manifesta una vita di stelle che si spengono e di altre che si manifestano, non ultima la stella “blu” scoperta da poco. L’universo è in continua espansione e sempre più sfuggente nella sua complessità, il che porta alla ricerca della sua origine e, nel contempo, suscita il bisogno di capire chi noi siamo e per quale scopo siamo su questa terra. Tutto diventa stimolo a ulteriore ricerca e riflessione.

I molti riferimenti alle stelle

Da sempre l’uomo ha scrutato il cielo cercando di capirne i segni e di carpire i segreti che contiene. Anche le stelle sono state oggetto di indagine su più fronti e hanno alimentato conoscenze, attese e desideri. Ad esse sono stati attribuiti significati simbolici inerenti il vissuto umano: nascere sotto una buona stella, come auspicio di fortuna nella vita; diventare una stella, quale posizione di successo sociale; seguire la buona stella, quale invito a fare scelte giuste, ispirate dall’alto, illuminate…
Le stelle sono state anche punto di riferimento nel cammino. I magi si sono recati a Betlemme seguendo la stella che hanno visto spuntare. I marinai e gli esploratori si sono serviti della posizione della stella polare per orientarsi sicuri verso la meta; oggi gli astronauti per l’orientamento satellitare nello spazio.
Le stelle assumono pure la proiezione della speranza che ci sostiene, perché ci richiamano la realtà celeste, il mondo ‘alto e ultimo’ a cui aspiriamo. A motivo della luce che emanano, richiamano la via giusta da percorrere quando le difficoltà della vita rendono buio il cammino. Le sentiamo come amiche a cui affidare la vita, il luogo della pace dello spirito perché avvolte nel silenzio dell’universo. Alcuni scelgono la loro stella come guida interiore. Il credente ne valorizza la luce perché lo rimanda a Dio che è luce. Anche la loro bellezza e splendore rimanda al bello in natura: diciamo “sei bella come una stella”; come la loro trasparenza rimanda al mondo della verità.
Sono interpretate anche come concretizzazione dei desideri, se viste nella notte quali “stelle cadenti”. Il manto stellato per alcuni diventa il ‘tempio’ in cui stare e sentirsi avvolti dalla realtà divina.
Sono segno di una bellezza che ci trascende e che ci attira. Sentiamo il bisogno di una stella quale luce che illumina, trasparenza che ci fa rifiutare l’oscurità del male, presenza in cielo che infonde senso di protezione, perenne splendore che ravviva la speranza, manto che sovrasta e protegge, infonde fiducia e abbandono, segno che tiene vivi i nostri desideri.

 Orme da interpretare

Le stelle hanno sempre affascinato e continuano ad attrarre. Hanno su di sé occhi e strumentazioni sofisticate che le puntano per carpirne il mistero. Le possiamo definire “orme che rimandano”. Noi credenti siamo rimandati a Dio loro creatore. Sentiamo vero l’avvio del salmo 19: «I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento» (v.2), e quanto dice il Siracide: «Bellezza del cielo è la gloria degli astri, ornamento che brilla nelle altezze del Signore» (Sir. 43,9).
Manteniamo lo sguardo ammirato su tutto il creato, seppur molto ci sfugge.
Soffermiamoci sovente ad ammirare le stelle che illuminano il firmamento e permettiamo che ci inondino con la loro carica di mistero. Cogliamo la ricchezza di significati ricavati nel tempo dalle generazioni ed eleviamo il nostro grazie a Dio per le meraviglie che ha disseminato nella natura, consapevoli che essa manifesta «le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità» (Rm 1,20). Scopriremo ancor più il nostro valore di persone innestate in questo meraviglioso universo, e l’amore di Dio che ci ha posti in esso, come ci ricorda il salmo 8: «Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?».
Ricordiamo che anche il cielo stellato è invito e occasione privilegiata per apprendere l’arte della bellezza, della contemplazione e per riscoprire il senso dello stupore e della meraviglia.

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