Patrimonio e Carisma … ad Albino: bilancio 2018
“Aiutami Signore,
ad attendere senza stancarmi,
ad ascoltare senza tediarmi,
ad accogliere senza riserve,
a donare senza imposizioni,
ad amare senza condizioni.
Aiutami ad esserci quando mi cercano,
a dare quando mi chiedono,
a rispondere quando mi domandano,
a far posto a chi entra,
a uscire quando sono di troppo.
Aiutami a vedere te nel mio fratello,
a camminare insieme con lui e con te:
perché insieme possiamo sedere alla mensa del Padre.”
Padre Dehon ha scritto tempo fa questa preghiera sull’accoglienza … (la sia trova in rete, da verificare dove è nei suoi scritti, ricerca che non ho fatto)
Noi siamo qui per accogliere e lasciare andare. È educare il nostro compito, o meglio lasciarsi educare da Gesù per imparare a vivere condividendo questo con gli uomini di oggi. Alla Scuola Apostolica del Sacro Cuore di Albino, questa la nostra missione che nel tempo si fa sempre più chiara e direi importante.
In questo nostro “accogliere formando” sono passate, anche quest’anno 2018, numerose persone (circa 11.000 presenze) che hanno riempito la casa. Incontri, meditazioni, preghiere, silenzi, condivisioni, … come quantificare questa ricchezza di vita che si è generata dentro queste antiche mura?
Pianti e gioie, tenerezza ed emozioni forti, fragilità e resilienze, … movimenti interiori, vitali, che solo lo Spirito può creare, se accolto e lasciato agire. Ci teniamo che questa “turbolenza silenziosa” animi gli ospiti. Chiediamo e ripetiamo spesso che occorre rispetto dei tempi di ognuno per lasciarsi fiorire nello Spirito.
Qui da noi occorrerebbe scrivere un bilancio “spirituale”, più che “sociale” come quello richiesto dagli enti che operano per le persone senza scopo di lucro. Spirituale nel senso di umano completo, compiuto. In effetti il termine “spiritualità” è abusato ma credo ancora valido per dire che c’è altro, e Altro, a cui fare attenzione, da benedire, perché si prende cura di noi, nella nostra vita. C’è un’economia che riguarda ognuno e la sua esistenza. Non è questione di denaro ma di far fruttare il carisma prezioso che è in ognuno. Dovremmo ricompensare Dio per questo? La sua meravigliosa opera è gratuita, sempre. Ciò che attende Dio è proprio il non accumulo, inutile e sterile, del suo carisma (tu vali!) in noi.
Accogliamo persone che probabilmente proprio qui hanno appreso che è tempo di spendersi riscoprendo talenti nascosti. La nostra è un’accoglienza particolare, non è esclusivamente accoglienza della persona ma di Dio, quel Dio che la persona accolta va cercando, nel buio di mille domande di chi non intende semplificarsi la vita con regole apprese meccanicamente da altri, per dare completezza e libertà alla sua esistenza.
Chi vien qui è pellegrino, in cammino, in ricerca di chi aver fede oggi. Siamo una casa di “spiritualità” e non possiamo lasciare fuori dalla porta questa domanda/relazione essenziale che è Dio per ognuno di noi.
Per questo i dehoniani ci spendono di proprio. Al momento la struttura, “grande e bella” a dire di chi la visita/abita, è sostenuta dal patrimonio economico e carismatico della congregazione religiosa dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, detti anche “dehoniani”. Oltre che la faccia ci mettono una buona “quota parte” per dare continuità al servizio.
Un gruppo vivace di laici compartecipa a questo esserci, in vari modi. È anche quanto il nostro Programma Esecutivo Dehoniano (nn.9 e 55) prevede. Ma ancor più che il “regolamento” qui a fondamento sta la partecipazione ad uno stile, ad un modo di essere comunità, che dal vangelo trae continuità e creatività.
Ci sono anche dei “benefattori” che fanno donazioni consapevoli al nostro progetto, alla nostra missione …
Il nostro bilancio chiude con questa soddisfazione, ricchezza, condivisa.
Quanto “avanzato” nell’anno sarà rimesso in circolo per sostenere quest’opera che non è certo solo misurabile in numeri, cifre, conti.
Eppure è certo che qualche numero occorre darlo, farlo. “Se non puoi misurarlo, non puoi migliorarlo” (William Thomson)
Quanto “consuma” una struttura così? Alcuni numeri:
. metano mc. nel 2018 sono 59.600 circa (e questo grazie al sistema di cogenerazione attivato già da qualche anno, altrimenti chissà quali numeri avremo da presentare)
. energia elettrica annua, kwh 50.800 circa.
A proposito, il cogeneratore, c’è qualcuno qui che lo chiama anche per nome, con affetto, per il suo valore aggiunto: lavora come un mulo, non corre ma va sempre in modo costante, producendo sia energia termica che energia elettrica, così i consumi, e i costi, si riducono.
Altro numero utile può essere il costo del cibo: 70.000 € circa in alimentazione per i pellegrini dello spirito accolti qui (e hanno sempre una buona fame pur se “spirituali”).
I dehoniani abitano da sempre la Scuola Apostolica … e fanno/danno la loro parte (continuo contributo economico ad un’opera che sentono loro come carisma, come missione: permettere al cuore umano di comprendere la sua sacralità nel Cuore di Dio). Possiamo anche chiamarlo, in termini prettamente economici, “bail out” (iniezione di denaro, risorse, persone, senza il quale ci sarebbe la chiusura, … ma come si sviluppa da ogni gesto di cura questo dono è rigenerante).
Ci sono da prima, da sempre, i “benefattori” e grazie a loro è stato, ed è ancora, possibile esista una realtà come questa. Se vuoi sostenerci condividendo il nostro spirito e la nostra attività perché non farlo. E non c’è solo il denaro che conta per sostenere questa missione nella chiesa e per il mondo.
Ogni singolo ospite è importante e così abbiamo accolto e vissuto con una varietà di uomini e donne, laici, sacerdoti, consacrati e consacrate, famiglie, sposi, fidanzati, giovani, ragazzi, figli … e alcuni “missionari” per un po’ di riposo.
Si sono svolte qui in casa iniziative diversificate: consigli presbiterali, consigli pastorali, incontri di movimenti ecclesiali, … (ognuno con il suo stile che qui continua a perfezionarsi nella capacità di stare nel Vangelo)
Vari “religiosi”, di varie estrazioni spirituali, … meditativi in cerca di silenzio e consapevolezza.
Gruppi in formazione al volontariato, di catechesi, di annuncio, … sono stati qui per comprendersi meglio e ripartire con più coraggio nel delicato compito che spetta loro oggi.
Ci hanno definiti luogo multiculturale, multireligioso, … siamo aperti, è un dato di fatto più che di orario.
Chiaro ed evidente che non ospitiamo chiunque, e non facciamo concorrenza e nessuno (tramite FIES partecipiamo ad un movimento nazionale intento a servire i pellegrini nella loro ricerca di fede)
Le persone accolte sanno che qui è un luogo speciale, differente da altri. Stiamo cercando di educare, con il nostro modo di accogliere, ad un incontro, ad una accoglienza del mistero della Vita, che è Dono, Presente, che diventa coraggio e consapevolezza di stare dentro le situazioni di ogni giorno con amore.
Il sito web, questo, che cerchiamo di curare offrendo spunti del viaggio che stiamo facendo insieme ai vari pellegrini, ci permette di esporci di più ma solo per ridire il centro della nostra proposta: il Cuore di Gesù. Assiduamente proponiamo una meditazione dentro il Vangelo quotidiano. È un servizio che raggiunge tante persone.
Non può esserci distinzione per Dio verso i suoi figli, esclusivo particolare unico amore. La parabola del Padre misericordioso (vangelo di Luca, capitolo 15) raccontata da Gesù esprime ciò che sta a Cuore al Padre e ciò che sta, di Lui, nel cuore di ogni figlio. Accolta questa presenza si torna sempre a casa, ci si sente a casa. Il posto, cantiere di animazione, che stiamo costruendo è questo.
A noi, per concludere, non interessa, non ci è utile, il solo fare. Come ci ha insegnato padre Dehon: “Dio non se ne fa nulla del nostro sapere e delle nostre opere se non ha il nostro cuore”. Quanto valiamo per Lui? Questa è la vera “economia” per misurare la nostra vita. Chiedere a Lui il proprio bilancio è liberarsi finalmente dalle paure di stima che ci impediscono di vivere. Possiamo reinvestire su Dio? È la nostra scommessa per il prossimo anno 2019 … se vuoi puoi partecipare anche tu.