“Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. (Giovanni 15,4-5)
Alleluia! Dio è la sorgente! Il Padre e il Figlio e lo Spirito sono eterna fonte di Vita!
Nella esperienza di fede (lì dove smettiamo di riprodurci con i nostri sterili mezzi e iniziamo a “portare frutto” attingendo dallo stare nella relazione fecondante di Dio) possiamo arrivare a maturazione, con “molto frutto”, e possiamo lasciarci anche mangiare perché è per altri il nostro esserci.
“Grandi cose ha fatto in me … l’ombra di Dio!” Potremmo cantare con Maria, la vergine madre.
“Rimanete in me”. Chiaro l’invito e la passione partecipativa dell’annuncio della Vita.
I nostri frutti o vengono da lì, dallo Spirito di Dio in Cristo Gesù, o restano immaturi, insipidi, immangiabili.
Come “tralci”, occorre lasciarci innestare, essere parte della “vite” … è vederci realizzati in altro modo. Assumere le caratteristiche delle piante, suggerimento illuminante del Vangelo, potrebbe aiutarci a gestirci in maniera diversa. C’è sempre da imparare a vivere.
Il video che condividiamo qui sotto è uno dei tanti (c’è possibilità anche altrove di approfondire l’argomento) in cui Stefano Mancuso, un esperto di piante, ci dice come queste, le piante, si organizzano … per dare frutto.