Silenzi. Silenzio di Dio, silenzio dell’uomo

da | 22 Aprile 2022 | Testimonianze

Respirare, allargare il cuore,
rimanere in silenzio e lasciarsi fecondare

La due giorni di fine marzo è stata tutta dedicata al tema del silenzio, sviluppato in vari momenti e con modalità diverse.

Nella veglia del venerdì sera, attraverso la storia di Giona, che è anche la nostra storia, abbiamo fatto esperienza del silenzio in cui l’uomo spesso si chiude per sfuggire alla propria chiamata e al contempo abbiamo incontrato il silenzio sorridente e amorevole di Dio che, con tenerezza e infinita pazienza, non smette mail di venirci a cercare, di interpellarci e di aspettare la nostra risposta, concedendo a Giona, e a noi tutti, possibilità sempre nuove per ricominciare.

Al sabato abbiamo gustato la relazione di Padre Gianni e ascoltato il suo invito ad abitare il silenzio, per accogliere ciò che di vero c’è dentro di noi e negli altri, e a metterci in contatto con la nostra interiorità, per riscoprire un Dio che è presenza nell’assenza.
Abbiamo vissuto spazi e momenti di deserto, come luoghi di silenzio dove fecondare le parole, come grembo in cui la verità di noi stessi potesse venire alla luce.
L’accoglienza, l’ascolto e la fiducia sono stati terreno fertile per condividere ciascuno il proprio vissuto e farne dono all’altro.

Infine nella S. Messa della domenica ci siamo lasciati guidare dal dipinto di Rembrandt “Ritorno del figliol prodigo”. Attraverso il quadro abbiamo ripercorso i silenzi dei personaggi della parabola, che sono anche i nostri silenzi.

Il silenzio del figlio minore che, cessati i rumori assordanti, recupera, rientrando in se stesso, un’immagine del padre dimenticata e soppressa, quella del padre amorevole e si riscopre figlio.

Il silenzio risentito del figlio maggiore. Un silenzio ostile, che misura l’altro, lo disprezza, gli sbatte la porta in faccia. Il silenzio opportunista di chi vuole mantenere il controllo sull’altro ed essere lui a condurre il gioco della relazione.

Ma abbiamo anche gustato il silenzio dell’accoglienza gratuita, sincera, non giudicante e assaporato la dolcezza di un abbraccio. L’abbraccio di un Padre, che tace per non accusare e per dare tempo all’altro di imparare ad amare. Un silenzio umile, che lascia liberi a costo di non essere capito. Un silenzio d’amore. Il silenzio di Dio.

Qui di seguito la testimonianza di Giovanna, un’amica che ha partecipato all’incontro:

Torno a casa con il cuore pieno di Amore, di gratitudine, di pace per queste giornate così ricche.
Il tema del Silenzio mi ha attirata subito. Per me è difficile fare silenzio, di solito la mia mente non me lo “permette”. Qui invece non solo ci sono riuscita, ma è stato un silenzio che mi ha dato tanto.
Ha dato tanto a me, al rapporto con gli altri, al rapporto con Dio. Perché mi rendo conto che è una conseguenza, è tutto collegato.
Fare spazio dentro è fondamentale per stare bene e quando si sta bene si è disponibili nei confronti di tutti e soprattutto nell’ascoltare il buon Dio. La preghiera nel silenzio mi ha permesso di aprirmi al divino, mi ha dato un’enorme sensazione di pace e un grande senso di libertà.
Ci sono stati offerti parecchi stimoli e suggerimenti di riflessione, dalla Veglia di Preghiera alla riflessione di padre Gianni, al lavoro in gruppi, vario ed articolato, alla S. Messa animata di tanti spunti.
Il tutto è stato arricchito dagli incontri personali fatti soprattutto a tavola, che hanno permesso una conoscenza fra persone fino a poco prima estranee fra loro. Lo scambio di esperienze fatto con tanta semplicità e spontaneità è stato un momento forte. In ogni situazione abbiamo respirato semplicità, partecipazione, coinvolgimento e condivisione anche su cose personali e non sempre facili da esprimere. Ho sentito nell’aria una grande libertà nel dire, nell’esprimere e tanta attenzione nell’ascoltare. Ho percepito che non c’erano i bravi e i cattivi, ma tutti ci siamo espressi alla pari, non tanto a parole ma a fatti. Ci siamo messi in ascolto e ci siamo espressi con il cuore in mano. Voglio riportare alcuni spunti che per me sono stati molto significativi:

 Dalla Veglia di Preghiera
“Ci impegniamo noi e non gli altri, unicamente noi e non gli altri. Ci impegniamo senza pretendere che altri si impegnino, con noi, come noi o in un altro modo”.
“Dietro ogni volto e sotto ogni cuore c’è, insieme a una grande sete d’amore, il volto e il cuore dell’amore”

 Dal lavoro di gruppo
“Il silenzio non è tacere né mettere a tacere, è un invito, è stare in compagnia di qualcosa di tenero e avvolgente”. 
“Esserci è più importante di tutte le cose che possiamo fare”.
“Dobbiamo ritornare ad ascoltare l’altro. Solo con l’anima. Dedicargli tutta la nostra attenzione, spegnere il mondo circostante con le sue distrazioni, silenziare il nostro mondo interiore con tutto il parlottio della mente”.
“Non è facile ascoltare con l’anima. Ma è l’unica ancora di salvezza!”.

 Dalla lettera a Giona
“Rendici capaci di ascoltare una voce interiore e profonda che ci riconduca semplicemente verso la fonte della nostra stessa umanità per intercettare una briciola della misericordia di Dio ed estenderla sul mondo. Avremo in cambio la gioia semplice di un ricino alla cui frescura anche noi troviamo riparo”.

 

Giovanna Carbone, Cassina de’ Pecchi (MI)

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