24 Dicembre 2025 Luca 1, 69-79

Giovanni Nicoli | 24 Dicembre 2025

Luca 1, 69-79

In quel tempo, Zaccaria, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:

«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».

E il giorno della misericordia è ormai vicino, è giunto a noi. Siamo alla vigilia del giorno senza tramonto, il giorno in cui, finalmente, Dio ha trovato la via per ritornare completamente a noi, pur non avendoci mai abbandonato.

È il giorno della misericordia del Misericordioso che manda a noi un Salvatore potente. Non onnipotente secondo gli uomini, vale a dire che può tutto e può fare tutto ciò che vuole, ma potente secondo Dio perché grande nell’amore. Potente perché dona se stesso rifiutando ogni logica umana di contrasto e di lotta cruenta e violenta: è Lui infatti che ci salva e dirige i nostri passi sulla via della pace. Quella via della pace di cui Lui stesso è principe. Lui con questo bimbo, Salvatore potente, realizza le sue promesse fatte ad Abramo. Promesse di liberarci dalle mani dei nemici. E noi sappiamo che il nostro nemico per eccellenza è il male, è il rifiuto dell’amore, dell’amore di Dio incarnato nell’amore dei fratelli.

Il Salvatore potente ci liberi dalle nostre confusioni interiori, ci salvi dal nostro buon senso insensato, ci salvi da tradizioni che tradiscono la Tradizione. Il Salvatore ci salva dalla nostra malvagità e violenza. Lui che cambia le lance in falci e le spade in aratri, cambia la nostra violenza in mitezza, la nostra rabbia in umiltà. Lo fa Lui, il Mite e Umile di cuore, togliendo quel cuore di pietra che alberga nel nostro sterno e nel nostro spirito, e donandoci un cuore di carne, un cuore simile al suo. Ci salva il nostro Salvatore, dall’odio che rischia di schiacciarci e di travolgerci. Da quell’odio a cui noi diamo molto ascolto e poco cerchiamo di educare.

La misericordia del Padre è questa: tenerezza che viene a noi nella nascita di un bambino che è come Sole che sorge dall’alto, sole che viene a riscaldare i nostri cuori freddi, sole che viene a illuminare i nostri passi così oscuri nelle nostre umane sicurezze e nei nostri passi incerti che noi vogliamo definire certi. Siamo talmente insicuri che anziché vivere l’insicurezza come motivo di cammino e di ricerca e di creatività, la facciamo diventare certezza: altro che casa fondata sulla roccia, più sabbia di così.

Ma il Misericordioso viene a salvarci donandoci un Bimbo, suo Figlio. Quel Bimbo che rinasce in mezzo a noi come Salvatore potente ogni volta che noi accogliamo una vita nuova. Ogni volta che un mezzo morto rinasce alla vita, Lui nasce come Salvatore potente in mezzo a noi. Ogni volta che qualcuno di noi ci lascia e rinasce a vita nuova, alla vita del cielo, Lui nasce in mezzo a noi. Ogni volta che un malato guarisce, ogni volta che uno che sembrava spacciato ritrova modo di vivere e di avere speranza di vita, ogni volta che noi combattiamo per la vita, ogni volta che una guerra termina e lascia spazio alla pace, ogni volta che la speranza rinasce in noi, ogni volta che un bambino non muore di fame, ogni volta…: Lui nasce in mezzo a noi come Salvatore potente, Salvatore che è sole che sorge dall’alto e ci riporta a vita nuova.

Questa è misericordia, questa è Luce che risplende sulle nostre tenebre di morte che coprono la nostra capacità di vedere. E l’ombra luminosa del suo manto ci avvolge e ci chiama a vita nuova. E il muto Zaccaria ritorna a parlare. È riempito di Spirito Santo per questo il suo tacere è profetico e la sua lingua, sciogliendosi, diventa profezia e canto di lode per il dono della vita che il Misericordioso rinnova per noi.

La misericordia non è un semplice sentimento di compassione verso chi è misero, bisognoso, o peccatore, ma il più vitale e rigenerante gesto di amore di Dio verso il suo popolo. La misericordia non si limita a toccare le corde della sensibilità del nostro cuore, ma esige un impegno globale verso i poveri, gli emarginati dalla vita, i lontani e i peccatori, affinché tutti possano rientrare in quel grembo di vita che è Dio.

Rosanna Virgili

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23 Dicembre 2025 Luca 1, 57-66

ra Zaccaria e Elisabetta vi è un’intesa da far nascere, da ripartorire.Dio non vuole essere replicato, Dio non è passato da ricordare,Dio è Memoria del Presente. Zaccaria inglobando il volere di Elisabetta, inceppa il correre della religione. Occorre scendere dai binari, uscire dai cammini mentali e ideologici. Occorre sperimentare Grazia. 

E. Avveduto

Ogni volta che si apre uno spiraglio nel muro delle certezze granitiche edificato sulla Legge, lo Spirito ci si infila e crea uomini nuovi. Ogni volta che ci si apre al dono della misericordia siamo resi capaci di parlare in maniera nuova, non più preoccupati di salvaguardare a tutti i costi i modelli di una tradizione ormai incapace di aprirsi alla novità di Colui che viene.
L. Locatelli

22 Dicembre 2025 Luca 1, 46-55

La fede, come risposta alla parola di Dio, richiede l’ascolto, e come risposta allo sguardo di Dio, domanda l’ascesi del vedersi e accogliersi nella propria piccolezza, del sopportare e amare la propria nudità, la propria fragilità.

L. Manicardi

Il Magnificat ci domanda se noi sappiamo rileggere la nostra storia così come fa Maria, rendendoci conto che Dio centra sempre anche quando sembra non esserci. Solo questa consapevolezza può fondare una gioia nuova, perché se Lui c’è sempre allora possiamo vivere tutto, anche ciò che è difforme, strano, difficile, oscuro, e provare così una inaspettata gratitudine.

L. M. Epicoco

21 Dicembre 2025 Matteo 1, 18-24

Esiste in ogni cuore umano
una meta
ch’esso forse osa appena riconoscere
troppo bella
per rischiare l’audacia
di credervi.
Emily Dickinson

“Giuseppe, uomo della notte, del silenzio e dei sogni, è maestro della vita interiore. Come lui bisogna conquistare spazi di silenzio per conoscere quello che Dio vuole da noi. Ciò che conta è vivere in comunione con il Signore così da offrirgli ogni giorno la propria vita per vedersela ridonata da lui”.

L. Pozzoli

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